Recensione di Stefano Serri per Concretamente Sassuolo

15 febbraio 2016

I 43 colpi. Debutta DESAPARECIDOS#43 al Teatro delle Moline

Si tratta di un’invasione, pacifica ma agguerrita, un’invasione condotta dalla volontà di memoria nel disordinato deserto civile delle nostre reti distratte: è DESAPARECIDOS#43 […] Un dramma che diventa hashtag, #Megalopolisproject43, per coinvolgere tutti in un progetto internazionale anti-silenzio ideato dalla compagnia per non dimenticare i 43 studenti di Ayotzinapa scomparsi ad Iguala, in Messico, il 26 settembre del 2014.
Con questa ‘Acción Global por Ayotzinapa’ siamo in un teatro che, ricordando Augusto Boal, si mette (e rimane) dalla parte dell’Oppresso, credendo nell’azione di cambiamento sociale attraverso la rappresentazione artistica. Analizzare quindi solo il risultato finale di questo lavoro (che ha coinvolto alcuni studenti messicani e ha toccato anche Uruguay e Argentina) è ancor più del solito un’operazione parziale, un tentativo di ritrovare, nel fiore della performance, il seme dell’intenzione.
Più che sviluppare un discorso o stratificare una vicenda, DESAPARECIDOS#43 realizza un collage di episodi piuttosto eterogenei per mezzi e risultati, ma coerenti nel procedimento applicato, sintetizzabile in una parola: ripetizione. […] Il principale merito di DESAPARECIDOS#43 è quello di scandire con rabbia e con cura una notizia che poteva rimanere anonima nei nostri cronacari anestetizzati, strappando al nostro cuore 43 singoli battiti, 43 colpi unici e irripetibili.