Recensione di Margareth Londo – Into the Stage

12 dicembre 2012

Questo spettacolo performativo s’ispira e nasce sulle tracce delle vicende contemporanee dell’ILVA di Taranto, il colosso siderurgico più grande d’Europa. Un accurato lavoro esplorativo attraverso scritti, testimonianze, polemiche, impressioni, suggestioni, interviste ai protagonisti della storia reale…emozioni del mondo contemporaneo che si palesano nel susseguirsi di necessità e costrizioni di vita. La sopravvivenza quotidiana. L’attenta messa in scena ne è la risultante: vibrante, alienante, seriale. Emozionalmente sistematico il farsi in scena proprio in stretta relazione con quello spirito che contraddistingue la produzione-riproduzione industriale. La ricerca non è solo dei fatti ma si esprime nei gesti, le espressioni, il controllo dell’attore alle prese con la sistematicità dell’azione. E’ un lavoro in movimento. Non solo è un agire del e sul protagonista in scena ma investe e ingloba lo spirito dello spettatore; la sua mente riconosce e assorbe le problematiche. Diventa la lotta quotidiana di ognuno e se, talvolta, dimentichiamo il dolore e la fatica di vivere degli altri questo spettacolo ci ricorda che tutti dobbiamo chiederci il perché…