Recensione di Luciana Borsatti per HuffPost

12 gennaio 2021

Nel suo quinto episodio intitolato “Alone”, la video-serie “8 ½ Theatre Clip” mette in scena un teatro deserto in Italia e uno spazio vuoto a Teheran: nel primo c’è Nicola Pianzola della compagnia bolognese Instabili Vaganti, che affronta con una marionetta il grande silenzio in cui la pandemia ha affondato lo spettacolo dal vivo; nel secondo il mimo Danial Kheirikhah interpreta, in una sorta di iraniana, autarchica resilienza, la stessa solitudine da Covid-19: la barba e il volto imbiancati di cerone, si guarda intorno impaziente, e poi si inventa un’altra presenza con cui potersi abbracciare.

I due artisti stanno a migliaia di chilometri di distanza, ma usano le stesse lingue – italiano, inglese e persiano, e quella universale del teatro – per condividere la stessa esperienza: la solitudine, il vuoto intorno a noi, il rimpianto e l’attesa di un abbraccio, degli amici, del ritorno di un pubblico.

“Alone” è uno degli otto episodi in cui i due attori danno corpo e voce alla condizione esistenziale in cui il virus ci ha gettati. E lo fanno grazie all’Ambasciata d’Italia a Teheran che ha prodotto il progetto, liberamente ispirato a Otto e ½ di Federico Fellini: un film ambientato anch’esso in una condizione di ritiro dal mondo e di isolamento.

A tradurre tutto questo in video e trame teatrali, insieme all’italiana Anna Dora Dorno, è il giovane regista iraniano Ali Shams,  che tra Roma e Teheran ha fatto la spola in questi anni, studiando alla Sapienza e producendo spettacoli da entrambe le parti. Grazie agli artisti i due Paesi continuano dunque a parlarsi, nonostante i collegamenti aerei siano stati ridotti al minimo dalla pandemia e benché quest’ultima sia giunta nella fase più dura della politica di “massima pressione” di Trump contro l’Iran, mirata ad isolarlo dal resto del mondo.