Desaparecidos#43, per non dimenticare
[…] Un lavoro di protesta che attraverso un sapiente uso dello spazio scenico e degli attori ci rende, nel breve tempo di un’ora in cui dura lo spettacolo, parte attiva e consapevole di una scomoda verità […] La regia di Anna Dora Dorno è sapiente e mirata, racchiude in sintesi i concetti elaborati in anni di militanza, supporto e studio del territorio messicano, della difficile realtà che sono costrette a vivere numerose popolazioni, e unisce la sua voce al coro di protesta intessendo una trama bilingue, dove l’intreccio tra lo spagnolo e l’italiano non è mai solo traduzione, ma espressione del dolore, quello vero dei familiari coinvolti e stravolti dall’indifferenza. […] Questa elegia funebre che non vuole finire, che chiede di continuare e lo chiede al mondo dell’arte che può farsi portavoce contro ogni forma di oppressione. Nel buio della fine, veniamo lasciati a noi stessi, alle nostre riflessioni su quanto accaduto che, seppur lontano, ci appartiene. Perché non è Ayotzinapa o Città del Messico, ma è intorno a noi, un muro del silenzio e dell’indifferenza, quello stesso muro sul quale oggi troviamo la scritta: “E se tu fossi il 44?”