Recensione di Andrea Messina per Urban Blog

16 febbraio 2013

All’Elicantropo si racconta l’ILVA

Nicola Pianzola in fabbrica non c’è stato eppure riesce, attraverso la sua fisicità, a far comprendere allo spettatore l’alienazione vissuta in quei luoghi. Si parla dell’ ILVA di Taranto ma anche se fosse L’ITALSIDER, la TYSSEN nulla cambierebbe. Ciò che si vive e si è vissuto nella fabbriche è sempre lo stesso ritmo, un ritmo incessante scandito dai suoni metallici e dalle musiche di Andrea Vanzo che fanno da sfondo al racconto per niente scontato, messo in scena dalla Regista Anna Dora Dorno di origine tarantina e che quella realtà la conosce benissimo. Sua è la voce che porta lo spettatore nei forni, nelle catene di montaggio nel sistema fabbrica che imbruttisce e appiattisce l’identità umana. Essa scandisce i nomi e numeri dei tanti operai che si avvicendano alle catene di montaggio. Tutti trasportati da un nastro trasportatore verso l’ignoto dove l’unica regola, l’unica parola d’ordine è lavorare e produrre silenziosamente, incessantemente, fino al termine dei giorni. Un racconto più che mai attuale. Non vi sono monologhi o colpi di scena, si racconta una realtà esistente e troppo spesso messa a tacere fino a quando vengono fuori i disastri. Morti bianche raccontate, vissute, compiante da colleghi e amici fino a quando, la sirena richiama tutti all’ordine perché si deve lavorare e produrre, oggi come ieri silenziosamente, incessantemente. Si resta attoniti, muti fino alla fine e senza fiato, fino quando sul finale dello spettacolo, dalla stessa voce della Dorno vengono chiamate all’appello le matricole degli operai che in fabbrica, hanno perso la vita e per quelle vite non ci sarà futuro produttivo, ma neppure un futuro di vita possibile. […] Uno spettacolo che vale la pena di vedere, sentire, vivere che aiuta a comprendere quanto chi vive fuori dalla fabbrica è diverso ma anche quanto gli somiglia, poiché l’essere umano spesso non si accorge che la società rischia di appiattirlo e metterlo su un nastro trasportatore come un operaio.