Made in Ilva – l’Eremita contemporaneo”: La fiaba del lavoro ossessivo nella poesia degli Instabili Vaganti
[…] Dopo aver collezionato numerosi premi per l’impegno civile e la sperimentazione, approda a Torino la fiaba “brutalizzante” del lavoro imposto, mal digerito e alienante dell’operaio, costretto ad agire nella fabbrica, bosco metallico irto di pericoli.
La drammaturgia intreccia le testimonianze dei lavoratori dell’ILVA di Taranto a frammenti di testo del poeta Luigi di Riscio, musiche e canti appositamente composti.
L’attore in scena, Nicola Pianzola, esprime, in una serie di azioni, gestualità, parole precisissime e ossessive, la continuità brutalizzante del lavoro, l’ossessione della produzione, i pericoli che non vengono presi in considerazione, la superficialità da cui nasce la tragedia esiziale [quella della morte bianca] fulcro della parte finale dello spettacolo.
E’ impressionante la minuzia dei gesti, l’accordo infinitamente omogeneo tra musica e geografia corporea, musicalità dell’azione ossessiva e rutilante […].
Uno spettacolo denso e intenso, dalla drammaturgia ispida e ruvida, forte e arroventata, a volte forse un poco criptica per uno spettatore inesperto, ma fortemente necessaria per un binario a due velocità, una prima parte ossessiva e compulsiva ed una seconda dal ritmo sciolto della tragedia compiuta. Un’esperienza toccante.