La lingua dei fiori

«Ma il nostro genio meccanico ha avuto inizio appena ieri, mentre la meccanica floreale funziona da migliaia di anni. Quando il fiore fece la sua apparizione sul nostro pianeta non trovò attorno alcun modello da imitare; dovette fare tutto da solo»

Maeterlinck

A partire dallo studio del testo scientifico-poetico di Maurice Maeterlinck “L’intelligenza dei fiori” questo spettacolo di gruppo per gli spazi aperti vuole indagare con gli strumenti della poesia, del canto, dell’immagine, la vita ribelle e silenziosa del mondo vegetale: nell’indifferenza generale, i fiori organizzano la loro lenta ma inesorabile rivoluzione fatta di bellezza, profumo, incanto.

«Il mondo vegetale, che si mostra così pacifico, rassegnato, nel quale tutto evoca obbedienza, raccoglimento, è al contrario quello che si rivolta contro il destino nella maniera più ostinata. […] Non è soltanto nel seme o nel fiore, ma nell’intera pianta, steli, foglie, radici, che si possono scoprire, chinandosi sul loro umile lavoro, numerose tracce di un’intelligenza accorta e viva».

Il fiore dona all’uomo un prodigioso esempio di insubordinazione, coraggio, perseveranza e ingegnosità. Se impiegassimo la metà delle energie di cui dà prova qualsiasi fiorellino cresciuto su un marciapiede per sollevarci dalle varie necessità che ci affliggono come il dolore, la vecchiaia e la morte, potremmo ben sperare che la nostra sorte sarebbe molto diversa da quella che in effetti è.

Il non utilizzo di energia elettrica o di batterie, mettendo al centro il corpo dell’attore, la sua voce e la poesia che è capace di creare e l’assenza di consumo energetico degli impianti audio-luci, rendono lo spettacolo a impatto zero.

Uno spettacolo che indaga i temi dell’ecologia non soltanto dal punto di vista ambientale ma anche per quanto riguarda le relazioni, la socialità, i sentimenti e gli approcci psicologici necessari a vivere (o sopravvivere) in questo tempo ultra-capitalista.

Questa lente di ingrandimento ci permette di vedere il mondo da un’altra prospettiva, e ci ispira a un maggiore rispetto per la natura che ci circonda.

Regia e drammaturgia: Teatro Nucleo
Con: Adokou Kokouvi Zambé, Giulio Belletti, Mattia Biasotti, Lisa Bonini, Francesca Caselli, Stefano Del Biondo, Giovanna Latella, Agata Marchi, Martina Mastroviti, Gaia Pellegrino, Giulia Provenzano, Priscila Saldana, Giovanni Simiele
Costumi: Josephin Berger
Una produzione: Teatro Nucleo, col sostegno di Regione Emilia-Romagna e MiC

Mercoledì 28 agosto 2024 ore 18.30
Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio – Monteveglio (BO)

Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.
Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:
E-mail info@instabilivaganti.com    Tel. 349 6124035