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	<title>Festivals &#8211; Instabili Vaganti &#8211; Compagnia Teatrale</title>
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		<title>Follow the Angel</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/follow-the-angel-2/</link>
				<pubDate>Wed, 24 Jul 2024 21:00:16 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
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				<description><![CDATA[“Chi vuole imparare un giorno a volare, deve prima di tutto imparare a stare e andare e camminare e arrampicarsi e danzare: il volo non si impara in volo!” F.Nietzsche, Così parlò Zarathustra Follow the Angel è una camminata performativa, un’esperienza sensoriale che permette al pubblico di attraversare un paesaggio, o un luogo che si [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p style="text-align: right;"><span style="font-weight: 400;">“</span><i><span style="font-weight: 400;">Chi vuole imparare un giorno a volare, deve prima di tutto imparare a stare e andare e camminare e arrampicarsi e danzare: il volo non si impara in volo!</span></i><span style="font-weight: 400;">”<br />
</span><span style="font-weight: 400;">F.Nietzsche, Così parlò Zarathustra</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Follow the Angel è una camminata performativa, un’esperienza sensoriale che permette al pubblico di attraversare un paesaggio, o un luogo che si intende valorizzare, con un ritmo lento, in silenzio, in ascolto, per riscoprire la dimensione contemplativa del viaggio.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Il performer, come gli antichi pellegrini e i filosofi peripatetici, apre il cammino con un incedere lento, attraversando il paesaggio e indossando delle grandi ali di metallo, scultura realizzata dall’artista Nicoletta Casali.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Il pubblico ha la facoltà di seguire l’azione con lo stesso ritmo, restando in silenzio. L’obiettivo è quello di connettere l’arte al paesaggio naturale, contribuendo a svelare luoghi nascosti ed allo stesso tempo preziosi di un territorio, ma anche e soprattutto quello di generare una riflessione sui ritmi frenetici che caratterizzano il nostro vivere quotidiano, al fine di riscoprire un tempo armonico, che permette di riconciliarsi con la natura.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Follow the Angel esprime l’essenza del viaggio nell’atto stesso del camminare, rappresenta il viaggiatore nel suo eremitaggio, l’uomo nel suo eterno vagare, immerso nell’ambiente naturale e tuttavia consapevole della nuova era antropocenica, di cui porta sulle spalle l’enorme peso, quasi un fardello necessario all’espiazione e che lo tiene attaccato al mondo terreno.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">La performance si articola in due movimenti che contraddistinguono due momenti della giornata condizionati da particolari condizioni luminose: Alba e Tramonto.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Regia Anna Dora Dorno</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Performer Nicola Pianzola</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Scultura indossabile: Nicoletta Casali</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Produzione: Instabili Vaganti</span></p>
<p><b>Da venerdì 23 a martedì 27 agosto 2024<br />
</b><span style="font-weight: 400;">2 appuntamenti: #Alba (</span><b>ore 06.00</b><span style="font-weight: 400;">) #Tramonto (</span><b>ore 18.30</b><span style="font-weight: 400;">)<br />
</span><span style="font-weight: 400;">Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio &#8211; Monteveglio (BO)</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione obbligatoria.<br />
</span><span style="font-weight: 400;">Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:<br />
</span><a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><b>info@instabilivaganti.com </b></a><span style="font-weight: 400;">Tel. </span><b>349 6124035</b></p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>La lingua dei fiori</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/la-lingua-dei-fiori/</link>
				<pubDate>Tue, 16 Jul 2024 20:10:24 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
		<guid isPermaLink="false">https://www.instabilivaganti.com/?post_type=festival&#038;p=12766</guid>
				<description><![CDATA[«Ma il nostro genio meccanico ha avuto inizio appena ieri, mentre la meccanica floreale funziona da migliaia di anni. Quando il fiore fece la sua apparizione sul nostro pianeta non trovò attorno alcun modello da imitare; dovette fare tutto da solo» Maeterlinck A partire dallo studio del testo scientifico-poetico di Maurice Maeterlinck “L’intelligenza dei fiori” [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p style="text-align: right;">«<em>Ma il nostro genio meccanico ha avuto inizio appena ieri, mentre la meccanica floreale funziona da migliaia di anni. Quando il fiore fece la sua apparizione sul nostro pianeta non trovò attorno alcun modello da imitare; dovette fare tutto da solo</em>»</p>
<p style="text-align: right;">Maeterlinck</p>
<p>A partire dallo studio del testo scientifico-poetico di Maurice Maeterlinck “L’intelligenza dei fiori” questo spettacolo di gruppo per gli spazi aperti vuole indagare con gli strumenti della poesia, del canto, dell&#8217;immagine, la vita ribelle e silenziosa del mondo vegetale: nell&#8217;indifferenza generale, i fiori organizzano la loro lenta ma inesorabile rivoluzione fatta di bellezza, profumo, incanto.</p>
<p>«<em>Il mondo vegetale, che si mostra così pacifico, rassegnato, nel quale tutto evoca obbedienza, raccoglimento, è al contrario quello che si rivolta contro il destino nella maniera più ostinata. […] Non è soltanto nel seme o nel fiore, ma nell’intera pianta, steli, foglie, radici, che si possono scoprire, chinandosi sul loro umile lavoro, numerose tracce di un’intelligenza accorta e viva</em>».</p>
<p>Il fiore dona all’uomo un prodigioso esempio di insubordinazione, coraggio, perseveranza e ingegnosità. Se impiegassimo la metà delle energie di cui dà prova qualsiasi fiorellino cresciuto su un marciapiede per sollevarci dalle varie necessità che ci affliggono come il dolore, la vecchiaia e la morte, potremmo ben sperare che la nostra sorte sarebbe molto diversa da quella che in effetti è.</p>
<p>Il non utilizzo di energia elettrica o di batterie, mettendo al centro il corpo dell’attore, la sua voce e la poesia che è capace di creare e l&#8217;assenza di consumo energetico degli impianti audio-luci, rendono lo spettacolo a impatto zero.</p>
<p>Uno spettacolo che indaga i temi dell’ecologia non soltanto dal punto di vista ambientale ma anche per quanto riguarda le relazioni, la socialità, i sentimenti e gli approcci psicologici necessari a vivere (o sopravvivere) in questo tempo ultra-capitalista.</p>
<p>Questa lente di ingrandimento ci permette di vedere il mondo da un&#8217;altra prospettiva, e ci ispira a un maggiore rispetto per la natura che ci circonda.</p>
<p><em>Regia e drammaturgia: Teatro Nucleo<br />
Con: Adokou Kokouvi Zambé, Giulio Belletti, Mattia Biasotti, Lisa Bonini, Francesca Caselli, Stefano Del Biondo, Giovanna Latella, Agata Marchi, Martina Mastroviti, Gaia Pellegrino, Giulia Provenzano, Priscila Saldana, Giovanni Simiele<br />
</em><em>Costumi: Josephin Berger<br />
</em><em>Una produzione: Teatro Nucleo, col sostegno di Regione Emilia-Romagna e MiC</em></p>
<p><strong>Mercoledì 28 agosto 2024 ore 18.30<br />
</strong>Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio &#8211; Monteveglio (BO)</p>
<p>Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.<br />
Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:<br />
E-mail <a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><strong>info@instabilivaganti.com </strong></a><strong>   </strong>Tel. <strong>349 6124035</strong></p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>Demetra e Persefone</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/demetra-e-persefone/</link>
				<pubDate>Tue, 23 Jul 2024 15:24:02 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
		<guid isPermaLink="false">https://www.instabilivaganti.com/?post_type=festival&#038;p=12781</guid>
				<description><![CDATA[«Camminando si sentono i passi della poesia che in origine erano bestie, piante, insetti, rumori del cielo e della terra» G. Scabia &#160; Un cammino sonoro in natura sulle orme del mito. La parola poetica e la musica ci colgono di sorpresa lungo il cammino e, da camminanti, gli spettatori si lasciano attraversare dall’esperienza. La [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p style="text-align: right;"><span style="font-weight: 400;">«</span><i><span style="font-weight: 400;">Camminando si sentono i passi della poesia che in origine erano bestie, piante, insetti, rumori del cielo e della terra</span></i><span style="font-weight: 400;">» G. </span>Scabia</p>
<p>&nbsp;</p>
<p><span style="font-weight: 400;">Un cammino sonoro in natura sulle orme del mito. La parola poetica e la musica ci colgono di sorpresa lungo il cammino e, da camminanti, gli spettatori si lasciano attraversare dall’esperienza. La compagnia avvolgente del silenzio (C.L. Candiani) mette lo spettatore in una sensazione di quiete che apre all’ascolto. Un cammino in natura verso un luogo dove, nel paesaggio, è possibile riconciliarsi con il mito di Demetra, con la nascita delle stagioni, dove il bene viene dal male e il male viene dal bene.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">La felicità ha quattro direzioni che qui si manifestano.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Il rito di immersione nel silenzio vivo della natura, sentiero fatto di passi in ascolto, il paesaggio di musica che si libera tra gli alberi, poi di versi tra i rami. Un viaggio di scoperta sulle orme di Demetra e Persefone, tra buio e luce, silenzio e voce.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Cosa eravamo prima? E dove? Quando sono le nate le stagioni? Demetra ci guida nel viaggio.</span></p>
<p>&nbsp;</p>
<p><i><span style="font-weight: 400;">Con: Bernardino Bonzani, Monica Morini, Lucia Donadio, Chiara Ticini<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Ideazione e regia: Monica Morini<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Drammaturgia sonora: Antonella Talamonti<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Musiche: Gaetano Nenna<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Clarinetto: Gaetano Nenna; flauto: Mirka Cassinadri<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Collaborazione alla drammaturgia: Annamaria Gozzi<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Produzione: Teatro dell’Orsa</span></i></p>
<p><b>Giovedì 29 agosto 2024 ore 18:30<br />
</b><span style="font-weight: 400;">Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio &#8211; Monteveglio (BO)</span></p>
<p>Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.<br />
Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:<br />
E-mail <a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><strong>info@instabilivaganti.com </strong></a><strong>   </strong>Tel. <strong>349 6124035</strong></p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>Camminanti del silenzio</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/camminanti-del-silenzio/</link>
				<pubDate>Tue, 23 Jul 2024 15:30:45 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
		<guid isPermaLink="false">https://www.instabilivaganti.com/?post_type=festival&#038;p=12785</guid>
				<description><![CDATA[Un percorso nel bosco che cerca le tracce del rapporto tra esseri umani e animali selvatici: dove finiscono gli uni e cominciano gli altri, e viceversa? E siamo sicuri che gli animali non ci osservino con un maggiore senso di ciò che è reale? Noi che lo abbiamo un po’ troppo perso, il senso del [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">Un percorso nel bosco che cerca le tracce del rapporto tra esseri umani e animali selvatici: dove finiscono gli uni e cominciano gli altri, e viceversa? E siamo sicuri che gli animali non ci osservino con un maggiore senso di ciò che è reale? Noi che lo abbiamo un po’ troppo perso, il senso del reale, nelle luci televisive e nelle virtualità di una vita sempre più staccata dalla terra…</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">È un dialogo di animali e tra animali e umani quello che si può intravedere nella camminata, un seguire le domande e le visioni che possono giungere da certe specie (le più totemiche e rare o le più comuni) se immaginate/interrogate con spirito di poesia,</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Così incontreremo i Cinghiali sovrannaturali di Giuliano Scabia e il maestoso Lupo Bianco di Chandra Candiani, mentre seguiamo le tracce di una fanciulla che si è persa nel bosco e sta cercando di ritrovare, insieme, la strada di casa e se stessa…</span></p>
<p><i><span style="font-weight: 400;">Con: Mariasole Acquaviva, Anna Olivero, Franco Acquaviva<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Drammaturgia e regia: Franco Acquaviva<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Assistente alla regia: Anna Olivero<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Testi di: F. Acquaviva, Chandra Candiani, Clarissa Pìnkola Estés, Giuliano Scabia<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Foto&amp;Grafica: Francesca Habe<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Produzione: Teatro delle Selve</span></i><span style="font-weight: 400;"> </span></p>
<p><b>Venerdì 30 agosto 2024 ore 18:30<br />
</b><span style="font-weight: 400;">Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio &#8211; Monteveglio (BO)</span></p>
<p>Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.<br />
Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:<br />
E-mail <a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><strong>info@instabilivaganti.com </strong></a><strong>   </strong>Tel. <strong>349 6124035</strong></p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>Mi abbatto e sono felice</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/mi-abbatto-e-sono-felice/</link>
				<pubDate>Tue, 23 Jul 2024 15:39:31 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
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				<description><![CDATA[“Mi abbatto e sono felice” è un monologo a impatto ambientale “0”, autoironico, dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del Pianeta. “Mi abbatto e sono felice” non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale. Si autoalimenta, grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">“</span><i><span style="font-weight: 400;">Mi abbatto e sono felice</span></i><span style="font-weight: 400;">” è un monologo a impatto ambientale “0”, autoironico, dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del Pianeta. “Mi abbatto e sono felice” non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale. Si autoalimenta, grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore in scena. Non sono presenti altri elementi scenici, le musiche sono live, i costumi essenziali e recuperati dal guardaroba di nonno Michele, il vero protagonista del monologo. “Mi abbatto e sono felice nasce dalla riflessione che ha accompagnato l’autore nei mesi successivi alla morte di suo nonno, una persona che gli ha insegnato tanto e che stima infinitamente per la condotta di vita esemplare perseguita durante i 91 anni trascorsi su questo pianeta. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Disagio, crisi, scarsa produttività, povertà, inquinamento, surriscaldamento globale, etc.. Ma come, nell’era del benessere ci sono tutti questi problemi?! La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma. Ma è davvero così? “Mi abbatto e sono felice”, rifacendosi ai principi etici della Decrescita felice, accompagna il pubblico in un viaggio che fa la spola fra un passato intriso di freschezza e genuinità e un presente frenetico e stanco di correre.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Tutte le produzioni di Mulino ad Arte possono essere un’esperienza unica per il pubblico, </span><span style="font-weight: 400;">grazie al format </span><i><span style="font-weight: 400;">Teatro a Pedali</span></i><span style="font-weight: 400;">. Un progetto che permette agli spettatori di essere protagonisti di un evento divertente, originale e soprattutto green. Grazie a Teatro a Pedali è possibile realizzare uno spettacolo dal vivo a impatto “0”, alimentando la scena con un sistema di co-generazione elettrica azionato da una serie di biciclette collegate a un impianto di accumulo. Questo consente di sensibilizzare gli utenti al tema dell’eco-sostenibilità attraverso un approccio esperienziale: i partecipanti sono chiamati a pedalare, prima e durante lo spettacolo, contribuendo di fatto all’auto-sostenibilità dell’evento.</span></p>
<p><i><span style="font-weight: 400;">Di e con: Daniele Ronco<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Ispirato alla “Decrescita felice” di Maurizio Pallante<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Scene: Piero Ronco e Lorenzo Rota<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Costumi: Nonno Michele<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Regia: Marco Cavicchioli<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Produzione di Mulino ad Arte</span></i></p>
<p><b>Sabato 31 agosto 2024 ore 20.00<br />
</b><em>Aperitivo di benvenuto a cura di Pro Loco di Savigno a partire dalle ore 19.30</em><b><br />
</b><b></b><span style="font-weight: 400;">Teatro Comunale Frabboni &#8211; Via G. Marconi, 27 Savigno &#8211; Valsamoggia (BO)</span></p>
<p>Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
E-mail <a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><strong>info@instabilivaganti.com </strong></a><strong>   </strong>Tel. <strong>349 6124035</strong></p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>Attorno a Troia. Troiane</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/attorno-a-troia-troiane/</link>
				<pubDate>Tue, 23 Jul 2024 15:44:58 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
		<guid isPermaLink="false">https://www.instabilivaganti.com/?post_type=festival&#038;p=12802</guid>
				<description><![CDATA[Questo lavoro si costituisce come la seconda parte di un ciclo denominato “Attorno a Troia” che, dall&#8217;Iliade, alle Troiane, all&#8217;Eneide, intende indagare il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell&#8217;esilio, interrogandosi sulla possibilità della conservazione di una identità culturale, della sua trasformazione e di una sua possibile rifondazione.   Come Achei lanciati alla [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">Questo lavoro si costituisce come la seconda parte di un ciclo denominato “Attorno a Troia” che, dall&#8217;Iliade, alle Troiane, all&#8217;Eneide, intende indagare il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell&#8217;esilio, interrogandosi sulla possibilità della conservazione di una identità culturale, della sua trasformazione e di una sua possibile rifondazione.  </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Come Achei lanciati alla distruzione di città e contemporaneamente come Troiani alla deriva, il nostro volto sempre più assume su di sé il volto del conquistatore insieme a quello dello sconfitto. Siamo i distruttori del pianeta e insieme, proprio per questo, attraverso i cambiamenti climatici, le guerre e le pandemie, le vittime di questa distruzione. Nella terribile condizione dei migranti sta insieme l&#8217;origine e il destino della nostra civiltà.  </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Alla fine della Seconda guerra mondiale, all’alba della Guerra Fredda, abbiamo tutti sperato che la guerra potesse e dovesse diventare un tabù per la nostra civiltà. La creazione di organismi sovranazionali sembrava indicare la raggiunta consapevolezza che la terra è una sola e una sola l’umanità che la popola. A tutt’oggi anche questa sembra una delle tante utopie crollate nella polvere di fronte al risorgere dei nazionalismi, mentre la parola guerra, e persino il possibile uso di armi atomiche, non suscita più come un tempo un immediato e naturale terrore. Persino il dirsi pacifisti sembra condannato e liquidato come “intelligenza con il nemico”, con buona pace di Omero che fece del nemico Ettore l’eroe più valoroso del suo grande poema. Viviamo tutti quest’epoca folle con angosciosa muta impotenza. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Dopo un primo Studio su ILIO, questo lavoro rimette al centro, come è proprio della poetica del Teatro del Lemming, la relazione diretta e prossemica con lo spettatore. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Il Lemming è una compagnia teatrale di ricerca da tempo riconosciuta come uno dei gruppi di punta del nuovo teatro italiano ed europeo, fondatrice di un’originale poetica teatrale che ha chiamato “Teatro dello Spettatore”, un teatro che interroga il ruolo dello spettatore, trovando di volta in volta nuove strategie per coinvolgerlo all’interno dell’evento scenico. Il Lemming ricerca una relazione intima e personale con ciascun individuo, rifugge la massa anonima a cui si rivolge l‘industria culturale a favore delle differenze. Questo teatro si rivolge alla preziosa unicità di ogni spettatore, che qui diventa soggetto dell’esperienza teatrale e non più semplice fruitore passivo: esso è parte attiva e costitutiva dell’opera.</span></p>
<p><i><span style="font-weight: 400;">Con: Marina Carluccio, Katia Raguso, Silvia Massicci, Veronica Di Bussolo, Giovanni Cataldi, Marta Plescia, Francesca Marzotto, Elena Fioretti, Carlotta Zampieri, Maddalena Dal Maso<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Assistenza e cura: Fiorella Tommasini<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Drammaturgia, musica e regia: Massimo Munaro<br />
</span></i><i><span style="font-weight: 400;">Produzione: Teatro del Lemming</span></i></p>
<p><b>Domenica 1 settembre 2024<br />
</b><span style="font-weight: 400;">Cinque spettacoli: ore </span><b>19.30 </b><span style="font-weight: 400;">&#8211; </span><b>20.00 </b><span style="font-weight: 400;">&#8211; </span><b>20.30 </b><span style="font-weight: 400;">&#8211; </span><b>21.00  21.30</b><i><span style="font-weight: 400;"><br />
</span></i><span style="font-weight: 400;">Rocca dei Bentivoglio &#8211; Via Contessa Matilde, 10 Bazzano (BO) </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;"><i>Accedono </i><b><i>8 spettatori </i></b><i>alla volta per ogni replica</i><br />
Ingresso gratuito con oblazione volontaria. Prenotazione obbligatoria.</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:<br />
</span><span style="font-weight: 400;">E-mail </span><a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><b>info@instabilivaganti.com</b></a><br />
<span style="font-weight: 400;">Tel. </span><b>349 6124035</b></p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>Confini</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/confini-3/</link>
				<pubDate>Wed, 24 Jul 2024 21:15:57 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
		<guid isPermaLink="false">https://www.instabilivaganti.com/?post_type=festival&#038;p=12814</guid>
				<description><![CDATA[La performance è il risultato di un processo di ricerca  attorno al tema del “confine” sviluppato da Instabili Vaganti, nel progetto internazionale Beyond Borders,  che ha coinvolto giovani danzatori, performer e coreografi internazionali nella creazione di una struttura scenica in continuo divenire, che si compone di elementi performativi tradizionali e rituali provenienti da differenti culture, [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">La performance è il risultato di un processo di ricerca  attorno al tema del “confine” sviluppato da Instabili Vaganti, nel progetto internazionale </span><i><span style="font-weight: 400;">Beyond Borders, </span></i><span style="font-weight: 400;"> che ha coinvolto giovani danzatori, performer e coreografi internazionali nella creazione di una struttura scenica in continuo divenire, che si compone di elementi performativi tradizionali e rituali provenienti da differenti culture, attualizzati attraverso il teatro e la danza contemporanea.   </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">La linea drammaturgica e coreografica dell’opera si è sviluppata attraverso periodi di residenza in Italia e all’estero, in cui le specificità e le particolarità delle discipline degli artisti coinvolti hanno arricchito di volta in volta la struttura performativa, rendendola  “patrimonio condiviso”, elemento di partenza per il coinvolgimento di nuovi artisti e spettatori.  </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Un’opera “aperta”, in grado di modificarsi in base al luogo in cui viene rappresentata e agli artisti chiamati a prenderne parte. Aperta come un “cerchio in espansione&#8221;, immagine che racchiude il senso di tutta la performance, che parte dalla memoria di chi “agisce“ in scena per arrivare a toccare questioni socio-politiche d’interesse globale. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">I performer scavano all’interno del proprio passato, delle proprie tradizioni culturali e performative, per comprendere il presente, per raccontare attraverso gesti, azioni, testi e canti, i limiti che hanno dovuto superare, i confini che hanno provato ad attraversare per affermare la propria identità, e le nuove sfide che li attendono.  </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Emergono, così, riflessioni interpersonali che legano le esperienze individuali a quelle collettive, sviscerando problematiche che interessano in particolare</span> <span style="font-weight: 400;">i Paesi di provenienza degli stessi artisti: gli attacchi di panico generati dalla paura di esprimere la propria identità di genere, la disillusione nata con la restaurazione dopo la primavera araba, l’acuirsi delle differenze religiose in paesi tolleranti come l’India, il calvario dei migranti per attraversare un confine. Il cammino a ritroso su una linea circolare del tempo, che diventa una cartografia della crudeltà, innesca una danza della lontananza, un richiamo che echeggia come un canto che giunge dall’altra parte di una frontiera. Diventare per un istante </span><i><span style="font-weight: 400;">Mauerspringer</span></i><span style="font-weight: 400;">, un saltatore di muri, termine ormai conosciuto della lingua tedesca per designare coloro che scavalcavano, in clandestinità, il muro di Berlino, alla ricerca di un futuro migliore. Ritrovare il senso della propria esistenza nella tensione al superamento di una linea divisoria, nella continua sfida di un limite, nella ricongiunzione impossibile.</span><span style="font-weight: 400;"> Passi rituali, canti tradizionali, azioni dall’andamento spirale, muovono i corpi dei performer nello spazio innescando una danza in costante equilibrio su quelle linee sottili e invisibili che ci separano e che abbiamo chiamato: “Confini”.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Resistere per esistere, “resistenza” attraverso l’arte, mediante un attivismo che sulla scena si fa “gentile”, delicato, che piuttosto che scardinare porta a riflettere, che invece di spezzare vuole ricucire, attraverso un processo di condivisione che invita gli spettatori ad essere parte di una danza liberatoria finale, come in un rituale che celebra una ritrovata unione dei corpi in azione. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;"><strong>+</strong><br />
</span><span style="font-weight: 400;">La performance è il risultato di una residenza artistico-creativa di una settimana realizzata presso il teatro di Savigno e il LABOratorio San Filippo Neri di Bologna, che ha coinvolto performer provenienti da India, Tunisia, Venezuela, USA e Italia. Un montaggio che rappresenta un  unicum, creato ad hoc, in quanto la struttura performativa e coreografica si adatta di volta in volta alle location e contiene l’apporto creativo dei performer coinvolti.</span></p>
<p><em><span style="font-weight: 400;">Regia: Anna Dora Dorno</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Drammaturgia: Nicola Pianzola</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Coreografie: Nicola Pianzola, Anuradha Venkataraman, Mouayed Ghazouani, Elena Copelli.</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Supervisione coreografica: Elena Copelli</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Performer: Nicola Pianzola, Arianna Terreno, Camilla Paris, Maria Stella Zangirolami, Mouayed Ghazouani (Tunisia), Anuradha Venkataraman, Mengu Suokhrie, Ethel Wanga (India), Cecilia Seawards (USA), Angel Pelay (Venezuela)</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Produzione: Instabili Vaganti</span><span style="font-weight: 400;"><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Con il sostegno di: MIC, Comune di Bologna &#8211; PON Metro “La Città che danza”.</span><br />
</em></p>
<p><strong>20 settembre h. 20.00<br />
</strong>Teatro Comunale Frabboni – Via G. Marconi, 27 Savigno – Valsamoggia (BO)<br />
Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
E-mail <a href="mailto:info@instabilivaganti.com"><strong>info@instabilivaganti.com </strong></a><strong>   </strong>Tel. <strong>349 6124035</strong></p>
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</div>
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										</item>
		<item>
		<title>Registrazione al Symposium &#8220;One more step Beyond Borders&#8221; e al workshop &#8220;Millenial Footsteps&#8221;</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/registrazione-al-symposium-one-more-step-beyond-borders-e-al-workshop-millenial-footsteps/</link>
				<pubDate>Mon, 06 May 2024 13:46:17 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
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				<description><![CDATA[Caricamento…]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><iframe src="https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe4UEls9Jc2Q_mfcGBoYq3XhrLdqhuHYn6oewkVol3QaHrqOg/viewform?embedded=true" width="640" height="1785" frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0">Caricamento…</iframe></p>
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										</item>
		<item>
		<title>PerformAzioni 2024</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/performazioni-2024/</link>
				<pubDate>Thu, 25 Apr 2024 11:33:25 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
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				<description><![CDATA[Compiere un altro passo oltre il confine, tuffarsi nel vuoto, andare con passi leggeri e a braccia aperte verso l’ignoto, accettare le continue sfide e affrontare le avversità, mettersi ancora una volta  in gioco,  , anche dopo 20 anni di assidua ricerca, anche quando pensi di aver costruito qualcosa di duraturo, di stabile. Essere consapevoli [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><i><span style="font-weight: 400;">Compiere un altro passo oltre il confine, tuffarsi nel vuoto, andare con passi leggeri e a braccia aperte verso l’ignoto, accettare le continue sfide e affrontare le avversità, mettersi ancora una volta  in gioco,  , anche dopo 20 anni di assidua ricerca, anche quando pensi di aver costruito qualcosa di duraturo, di stabile. Essere consapevoli della propria caducità, della condizione consustanziale di precarietà dell’artista, dell’evanescenza effimera del teatro, di quel “luogo buono” che abbiamo creato inseguendo un’utopia. E’ questo il sentimento che ci spinge, ancora una volta, a riunire artisti e compagni di viaggio da tutto il mondo per la nuova edizione del festival PerformAzioni, in una congiuntura particolare nella nostra storia come compagnia: celebrare vent’anni di esistenza, ricerca, produzione e programmazione in un territorio, nel momento stesso in cui siamo “costretti” a lasciarlo. Abbandonare il nostro spazio di lavoro, la nostra sede, il nostro “luogo buono”, costruito in 14 anni di assiduo lavoro nella periferia di Bologna, senza avere altre prospettive se non tornare a quella “instabilità” che ci ha spinti a “vagare” per il mondo. Così, questa edizione del festival segna per noi un nuovo cammino verso un futuro incerto, verso un luogo che ancora non conosciamo. PerformAzioni potrebbe scomparire o viaggiare con noi, questo ancora non lo sappiamo. Quello di cui siamo certi è che vogliamo condividere ancora una volta il nostro viaggio, con gli artisti che ci hanno accompagnato e che ci accompagneranno e soprattutto con voi: i nostri allievi, i nostri compagni, il nostro pubblico. Con questo spirito ci incontreremo di nuovo, non in un unico spazio, ma in diversi luoghi dai quali possiamo intravedere nuovi orizzonti e prospettive, che ci permettono di creare insieme, di superare le difficoltà che ostacolano la nostra libertà artistica, di compiere un ulteriore passo “Oltre i Confini” </span></i></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Questo è il concept che ci ha spinti ad elaborare la tredicesima edizione del Festival PerformAzioni, che si basa sul presupposto che anche in assenza di certezze, di stabilità, di sostegno, di uno spazio materiale e fisico in cui creare, possiamo riconoscere la nostra identità artistica, poetica e politica in quella comunità di artisti e spettatori che abbiamo costruito in questi vent’anni di esistenza. </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Una comunità aperta, interculturale, inclusiva, capace di accogliere, curare e stimolare la creazione artistica attraverso nuove occasioni di confronto. Essenziale allora, continuare a creare questo spazio di condivisione, uno spazio sospeso nel tempo, che spinge artisti da ogni parte del mondo a superare un confine per continuare a creare insieme. Dall’Asia, alle Americhe, all’Africa, e ovviamente Italia, ci raggiungeranno artisti che ci accompagneranno in questo nuovo viaggio verso Eutopia, e che formeranno il programma di questa edizione del Festival.  </span></p>
<p><span style="font-weight: 400;">Durante la prima parte di programmazione, continuerà il focus sul progetto internazionale Beyond Borders, diretto da Instabili Vaganti, con una serie di performance site specific dirette da Anna Dora Dorno con il team di artisti internazionali del progetto, nei suggestivi spazi del Laboratorio San Filippo Neri e al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno. </span></p>
<p>La seconda parte di programmazione si concentrerà sul territorio di Valsamoggia (BO) e sarà diffusa e aperta alle comunità locali, accessibile, inclusiva, eco sostenibile, grazie a spettacoli a impatto zero e itineranti, fra i sentieri naturalistici del parco dell’Abbazia di Monteveglio, performance site-specific nella suggestiva Rocca dei Bentivoglio a Bazzano e spettacoli <em>tout public</em> nel Teatro Comunale di Savigno.</p>
]]></content:encoded>
										</item>
		<item>
		<title>Millenial Footsteps</title>
		<link>https://www.instabilivaganti.com/festival/millenial-footsteps/</link>
				<pubDate>Mon, 05 Jun 2023 21:58:05 +0000</pubDate>
		<dc:creator><![CDATA[Nicola Pianzola]]></dc:creator>
		
		<guid isPermaLink="false">https://www.instabilivaganti.com/?post_type=festival&#038;p=12204</guid>
				<description><![CDATA[Durante questa masterclass i partecipanti saranno guidati dai maestri e fondatori della compagnia Instabili Vaganti, la regista e performer Anna Dora Dorno e il performer e drammaturgo Nicola Pianzola, e dalla coreografa e danzatrice indiana Anuradha Venkataraman, nell’esplorazione di tecniche, passi ritmici, gesti e mudra della tradizione coreutica classica indiana e dinamiche di lavoro, azioni [&#8230;]]]></description>
								<content:encoded><![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">Durante questa masterclass i partecipanti saranno guidati dai maestri e fondatori della compagnia Instabili Vaganti, la regista e performer Anna Dora Dorno e il performer e drammaturgo Nicola Pianzola, e dalla coreografa e danzatrice indiana Anuradha Venkataraman, nell’esplorazione di tecniche, passi ritmici, gesti e mudra della tradizione coreutica classica indiana e dinamiche di lavoro, azioni e metodologie propri del teatro fisico contemporaneo.</span></p>
<p><span style="font-weight: 400;"><strong>Domenica 11 giugno 2023, ore 11:00</strong><br />
</span><span style="font-weight: 400;">Teatro Teatro Frabboni di Savigno, </span><span style="font-weight: 400;">Via Marconi, 29, 40060, Savigno BO.<br />
</span><b></b><span style="font-weight: 400;">La partecipazione alla masterclass è gratuita previa iscrizione</span><span style="font-weight: 400;">: </span><a href="mailto:promozione@instabilivaganti.com"><span style="font-weight: 400;">promozione@instabilivaganti.com</span></a></p>
]]></content:encoded>
										</item>
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