Confini

La performance è il risultato di un processo di ricerca  attorno al tema del “confine” sviluppato da Instabili Vaganti, nel progetto internazionale Beyond Borders,  che ha coinvolto giovani danzatori, performer e coreografi internazionali nella creazione di una struttura scenica in continuo divenire, che si compone di elementi performativi tradizionali e rituali provenienti da differenti culture, attualizzati attraverso il teatro e la danza contemporanea.   

La linea drammaturgica e coreografica dell’opera si è sviluppata attraverso periodi di residenza in Italia e all’estero, in cui le specificità e le particolarità delle discipline degli artisti coinvolti hanno arricchito di volta in volta la struttura performativa, rendendola  “patrimonio condiviso”, elemento di partenza per il coinvolgimento di nuovi artisti e spettatori.  

Un’opera “aperta”, in grado di modificarsi in base al luogo in cui viene rappresentata e agli artisti chiamati a prenderne parte. Aperta come un “cerchio in espansione”, immagine che racchiude il senso di tutta la performance, che parte dalla memoria di chi “agisce“ in scena per arrivare a toccare questioni socio-politiche d’interesse globale. 

I performer scavano all’interno del proprio passato, delle proprie tradizioni culturali e performative, per comprendere il presente, per raccontare attraverso gesti, azioni, testi e canti, i limiti che hanno dovuto superare, i confini che hanno provato ad attraversare per affermare la propria identità, e le nuove sfide che li attendono.  

Emergono, così, riflessioni interpersonali che legano le esperienze individuali a quelle collettive, sviscerando problematiche che interessano in particolare i Paesi di provenienza degli stessi artisti: gli attacchi di panico generati dalla paura di esprimere la propria identità di genere, la disillusione nata con la restaurazione dopo la primavera araba, l’acuirsi delle differenze religiose in paesi tolleranti come l’India, il calvario dei migranti per attraversare un confine. Il cammino a ritroso su una linea circolare del tempo, che diventa una cartografia della crudeltà, innesca una danza della lontananza, un richiamo che echeggia come un canto che giunge dall’altra parte di una frontiera. Diventare per un istante Mauerspringer, un saltatore di muri, termine ormai conosciuto della lingua tedesca per designare coloro che scavalcavano, in clandestinità, il muro di Berlino, alla ricerca di un futuro migliore. Ritrovare il senso della propria esistenza nella tensione al superamento di una linea divisoria, nella continua sfida di un limite, nella ricongiunzione impossibile. Passi rituali, canti tradizionali, azioni dall’andamento spirale, muovono i corpi dei performer nello spazio innescando una danza in costante equilibrio su quelle linee sottili e invisibili che ci separano e che abbiamo chiamato: “Confini”.

Resistere per esistere, “resistenza” attraverso l’arte, mediante un attivismo che sulla scena si fa “gentile”, delicato, che piuttosto che scardinare porta a riflettere, che invece di spezzare vuole ricucire, attraverso un processo di condivisione che invita gli spettatori ad essere parte di una danza liberatoria finale, come in un rituale che celebra una ritrovata unione dei corpi in azione. 

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La performance è il risultato di una residenza artistico-creativa di una settimana realizzata presso il teatro di Savigno e il LABOratorio San Filippo Neri di Bologna, che ha coinvolto performer provenienti da India, Tunisia, Venezuela, USA e Italia. Un montaggio che rappresenta un  unicum, creato ad hoc, in quanto la struttura performativa e coreografica si adatta di volta in volta alle location e contiene l’apporto creativo dei performer coinvolti.

Regia: Anna Dora Dorno
Drammaturgia: Nicola Pianzola
Coreografie: Nicola Pianzola, Anuradha Venkataraman, Mouayed Ghazouani, Elena Copelli.
Supervisione coreografica: Elena Copelli
Performer: Nicola Pianzola, Arianna Terreno, Camilla Paris, Maria Stella Zangirolami, Mouayed Ghazouani (Tunisia), Anuradha Venkataraman, Mengu Suokhrie, Ethel Wanga (India), Cecilia Seawards (USA), Angel Pelay (Venezuela)
Produzione: Instabili Vaganti
Con il sostegno di: MIC, Comune di Bologna – PON Metro “La Città che danza”.

20 settembre h. 20.00
Teatro Comunale Frabboni – Via G. Marconi, 27 Savigno – Valsamoggia (BO)
Ingresso gratuito con oblazione volontaria, prenotazione consigliata.
Per maggiori informazioni:
E-mail info@instabilivaganti.com    Tel. 349 6124035