Questo lavoro si costituisce come la seconda parte di un ciclo denominato “Attorno a Troia” che, dall’Iliade, alle Troiane, all’Eneide, intende indagare il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell’esilio, interrogandosi sulla possibilità della conservazione di una identità culturale, della sua trasformazione e di una sua possibile rifondazione.
Come Achei lanciati alla distruzione di città e contemporaneamente come Troiani alla deriva, il nostro volto sempre più assume su di sé il volto del conquistatore insieme a quello dello sconfitto. Siamo i distruttori del pianeta e insieme, proprio per questo, attraverso i cambiamenti climatici, le guerre e le pandemie, le vittime di questa distruzione. Nella terribile condizione dei migranti sta insieme l’origine e il destino della nostra civiltà.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, all’alba della Guerra Fredda, abbiamo tutti sperato che la guerra potesse e dovesse diventare un tabù per la nostra civiltà. La creazione di organismi sovranazionali sembrava indicare la raggiunta consapevolezza che la terra è una sola e una sola l’umanità che la popola. A tutt’oggi anche questa sembra una delle tante utopie crollate nella polvere di fronte al risorgere dei nazionalismi, mentre la parola guerra, e persino il possibile uso di armi atomiche, non suscita più come un tempo un immediato e naturale terrore. Persino il dirsi pacifisti sembra condannato e liquidato come “intelligenza con il nemico”, con buona pace di Omero che fece del nemico Ettore l’eroe più valoroso del suo grande poema. Viviamo tutti quest’epoca folle con angosciosa muta impotenza.
Dopo un primo Studio su ILIO, questo lavoro rimette al centro, come è proprio della poetica del Teatro del Lemming, la relazione diretta e prossemica con lo spettatore.
Il Lemming è una compagnia teatrale di ricerca da tempo riconosciuta come uno dei gruppi di punta del nuovo teatro italiano ed europeo, fondatrice di un’originale poetica teatrale che ha chiamato “Teatro dello Spettatore”, un teatro che interroga il ruolo dello spettatore, trovando di volta in volta nuove strategie per coinvolgerlo all’interno dell’evento scenico. Il Lemming ricerca una relazione intima e personale con ciascun individuo, rifugge la massa anonima a cui si rivolge l‘industria culturale a favore delle differenze. Questo teatro si rivolge alla preziosa unicità di ogni spettatore, che qui diventa soggetto dell’esperienza teatrale e non più semplice fruitore passivo: esso è parte attiva e costitutiva dell’opera.
Con: Marina Carluccio, Katia Raguso, Silvia Massicci, Veronica Di Bussolo, Giovanni Cataldi, Marta Plescia, Francesca Marzotto, Elena Fioretti, Carlotta Zampieri, Maddalena Dal Maso
Assistenza e cura: Fiorella Tommasini
Drammaturgia, musica e regia: Massimo Munaro
Produzione: Teatro del Lemming
Domenica 1 settembre 2024
Cinque spettacoli: ore 19.30 – 20.00 – 20.30 – 21.00 21.30
Rocca dei Bentivoglio – Via Contessa Matilde, 10 Bazzano (BO)
Accedono 8 spettatori alla volta per ogni replica
Ingresso gratuito con oblazione volontaria. Prenotazione obbligatoria.
Per maggiori informazioni su prenotazioni, orari e punti di ritrovo:
E-mail info@instabilivaganti.com
Tel. 349 6124035