Recensione di Francesca Bianco per Teatrionline

15 febbraio 2013

L'Eremita contemporaneo

Cosa c’è di più contemporaneo della tragedia dell’Ilva? La più grande acciaieria d’Europa era un sogno di prosperità e lavoro per un’intera terra, chi non ricorda la réclame “Made in Italy, made in Ilva”. Ora è un incubo chiamato danno ambientale, una terra avvelenata e il triste ricatto di dover scegliere tra lavoro e salute. Un uomo, un operaio (Nicola Pianzola) vive il suo dramma, quella che un tempo era l’alienazione della catena di montaggio, oggi si chiama “brutalizzazione” poiché ad intervenire è anche l’arma del ricatto. Il corpo come veicolo per raccontare, è questa la novità che affascina, il dramma è vissuto con tutta la fisicità, le membra sono contaminate dal lavoro[…]