Recensione di Chiara Marsilli per Stratagemmi

9 marzo 2016

DESAPARECIDOS#43

[…] La scrittura bilingue – italiano e spagnolo – restituisce con forza la molteplicità di voci degli studenti messicani e delle famiglie degli scomparsi, e rivela il profondo legame con la terra che l’ha generata. […] Il continuo intrecciarsi di liturgie private e pubbliche racconta un dramma che mescola la tragedia di una nazione con il dolore di chi si vede negata la verità riguardo la scomparsa di amici e parenti. Gli Instabili Vaganti scelgono di avvalersi di ogni mezzo espressivo per raggiungere il loro scopo, affiancando al racconto e al movimento il linguaggio musicale – con le composizioni originali di Alberto Novello Jestern – e quello figurativo delle immagini video. […] Il commovente messaggio finale che ogni spettatore riceve insieme a un fiore di carta rossa. In questo atto è forse racchiuso il senso di tutta la performance: quando la cerimonia è finita e le luci si accendono, ciò che si celebra con l’applauso non è solo la ricerca e l’impegno degli artisti, ma la consapevolezza di aver preso parte a un momento di crescita comunitaria.[…] Nel caso di Desaparecidos#43 il contesto geografico e temporale è ineludibile. Lo spettacolo riesce però a farsi manifesto non di una specifica corrente politica, ma di un movimento umanitario collettivo che attraverso i social network si sta diffondendo in tutto il mondo, oltrepassando le barriere linguistiche e istituzionali. Un lavoro artistico che ha origine dalla condivisione di un percorso comune, e che come tale continua ad agire sugli artisti e sul pubblico.