Concept - Ricerca - Creazioni
2006 - 2020
Italia | Germania | Austria | Gran Bretagna | Svezia | Polonia | Kosovo | Romania | Armenia | Corea Del Sud | Messico | Tunisia | India | Cile
2006 :: Progetto finalista al Premio ETI alle arti sceniche tuttoteatro.com Dante Cappelletti
2009 :: Progetto selezionato al Symposium “Grotowski: After-Alongside-Around-Ahead” Università del Kent, Canterbury – Inghilterra
Ideazione e direzione: Anna Dora Dorno
Co-direzione: Nicola Pianzola
Artisti coinvolti nel progetto
Artisti visivi: Luana Filippi, Nicoletta Casali
Fotografi: Francesca Pianzola, Salvatore Valeo , Leandro Alvarenga
Video maker: Salvatore Laurenzana, Gerardo Marmo
In collaborazione con
2007: Bauhaus Foundation Dessau – Germania
2008-09: Grotowski Institute of Wroclaw – Polonia
2009: Hooyong Performing Arts Centre – Corea del sud
2010: ATWU Armenian theatre workers union di Yerevan – Armenia
2011: ENAT Escuela nacional de arte teatral – Messico
2015: The Arshingar Project – India
Con il contributo di: Programma comunitario Gioventù in azione EU, Regione Emilia -Romagna, Comune di Bologna, IIC Cracovia, IIC Stoccolma, IIC Vienna, IIC Seul, IIC Città del Messico, IIC New Delhi, IIC Santiago
Con il patrocinio dell’Università degli studi di Bologna, Dipartimento di Musica e Spettacolo.
Stracci, brandelli di testa, di carne, di pensiero, di ricordi. Elementi di un mondo in frantumi che cerca di ricomporsi ma non può. Cerca l’unità nella totalità delle arti ma si scontra contro la fatiscenza delle strutture predisposte all’arte stessa, contro la logica del potere e dell’economia, sfilandosi in innumerevoli frammenti. Frammenti fotografici, performativi, artistici che sbattono nella testa di chi li genera, che si muovono impazziti prendendo la forma di brandelli d’arte dispersa in ogni luogo. Il tentativo è quello della ricongiunzione. Tutto rimbalza nel contenitore della mente che custodisce e conserva per trasformare in visione ciò che la memoria ha trasfigurato. Sensazioni che attraversano il corpo lasciandogli patire, attraverso la propria carne, la sofferenza del vivere in disaccordo con ciò che gli antichi miti possiedono. Tutto questo porta alla creazione di un progetto delirante in cui tre momenti performativi gettano le basi di un continuo scomporsi e ricomporsi in base agli spazi, alle situazioni e ai luoghi.
Stracci della memoria è un progetto di ricerca teatrale e formazione nelle arti performative che ha come tema di indagine la memoria intesa come parte integrante dell’essere umano, come una condizione biologica e antropologica per la propria esistenza. Il progetto esplora nuove modalità di espressione artistica e di comunicazione teatrale attraverso l’interazione con altre discipline quali l’antropologia culturale, le arti visive, i nuovi media, la danza, la musica e ogni altra forma ed espressione artistica di cui l’uomo possiede memoria.
Il progetto è stato ideato in modo da svilupparsi per frammenti, “stracci”: azioni performative, canti, testi, foto, brani musicali, tracce sonore, che producono installazioni, performance ed opere d’arte che si esprimono in maniera autonoma o che riacquistano una nuova unità a seconda dei luoghi di lavoro e degli artisti coinvolti nelle diverse fasi del progetto.
Il fine è quello di ricercare l’essenza della memoria, del testo e del linguaggio poetico esplorando differenti forme performative e cercando di giungere al nucleo primitivo dell’azione stessa, al movimento puro, alla scomposizione del testo in parole essenziali, del brano musicale in frammenti sonori, della melodia in forme ritmiche di base.
Il progetto mira alla rielaborazione e ridefinizione di una nuova ritualità, allo svolgersi di un’azione, o meglio di un atto performativo, hic et nunc, un atto condiviso, tra l’attore e lo spettatore, che implica vari livelli di coinvolgimento. Un atto ri-creato e non ri-vissuto, attraverso gli elementi artistici che hanno accompagnato la nostra indagine.
Un progetto di ricerca produce e semina, lascia piccoli stracci, sparge materiali e diffonde energie, perciò Stracci della memoria è soprattutto un progetto artistico “creativo”, di contaminazione e sperimentazione che coniuga la tradizione culturale all’innovazione artistica e che continua a creare nuclei d’indagine e di ricerca in continuo sviluppo. Un progetto aperto, che coinvolge artisti provenienti da diverse parti del mondo attraverso percorsi di alta formazione e di creazione artistica, e che può essere ospitato in luoghi tra loro molto differenti per tradizioni, forme culturali di riferimento, conformazione geografica o architettonica: teatri, chiese, chiostri, opere d’interesse storico e paesaggistico.
Attualmente il progetto può essere presentato attraverso performance, installazioni, video, conferenze, seminari, workshop e sessioni di lavoro internazionali aperte ad attori, danzatori, artisti e performer.